Domanda
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Risposta
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Quando si è sviluppato e diffuso, l’ordine corinzio? |
L’ordine corinzio risale ad almeno un secolo dopo gli ordini dorico e ionico (ca V secolo a.C.) e raggiunge la sua massima diffusione solo in età ellenistica (cioè a partire dagli ultimi decenni del IV secolo a.C.). |
Perchè è stato chiamato corinzio? |
L’aggettivo corinzio (dalla città di Corìnto, una delle più potenti e importanti poleis del Peloponneso) indica la località nella quale questo nuovo ordine nasce e inizia a svilupparsi. |
Quali sono le caratteristiche della base della colonna corinzia? |
La base della colonna corinzia riprende quella ionico-attica, ma a volte può essere ulteriormente rialzata mediante l’adozione di un plinto, soluzione talvolta già presente in alcune basi dello stesso ordine ionico. |
Plinto
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Plinto: dal greco plìnthos, mattone. Basso parallelepipedo a pianta quadrata che nell’ordine corinzio costituisce l’elemento inferiore della base della colonna. |
Fusto |
Il fusto è percorso verticalmente da una serie di 24 scanalature a spigolo smussato, uguali, per numero e forma, a quelle della colonna ionica. |
Capitello
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Ciò che più di ogni altro elemento caratterizza l’ordine corinzio rispetto ai due precedenti è comunque il capitello, composto da un nucleo a forma di tronco di cono, chiamato càlato (in greco kàlathos). Attorno a esso si dispongono delle foglie stilizzate di acànto (dal greco àkantha, spina, pianta con grandi foglie frastagliate) [5] organizzate su due livelli in relazione all’altezza: quelle più basse formano la prima corona (o ima folia) [19] e quelle più alte la seconda corona (o secunda folia) [18]. A volte è presente anche una terza e meno vistosa corona di foglie più minute.
Tra le foglie della seconda (o della terza) corona sopravanzano degli steli (detti caulìcoli) [6] terminanti con un calice [8] da cui si dipartono otto paia di volute. Le quattro paia più grandi sono in corrispondenza dei quattro spigoli [16], mentre le quattro paia di volute più piccole spuntano in corrispondenza della metà del lato dell’abaco [17] e sono dette èlici (dal latino hèlices, singolare hèlix, spirale) [11] . Dalle foglie, fra le elici, si erge uno stelo dritto che sulla sommità si apre in un fiore dal grande pistillo [14] che rivolge la corolla verso l’esterno e che, trovandosi all’altezza dell’abaco, prende, per l’appunto, il nome di fiore d’abaco (flos àbaci) o fiorone [13] . Visto in pianta, l’abaco è mistilineo, in quanto presenta una forma assimilabile a quella di un quadrato avente, al posto dei lati rettilinei, quattro archi di cerchio uguali. La trabeazione, la cornice e i timpani, infine, sono del tutto simili – per forma e proporzioni – a quelli ionici. |
Come risulta essere l’ordine corinzio rispetto agli altri ordini architettonici greci? |
Nel complesso l’ordine corinzio risulta essere il più raffinato e snello fra gli ordini architettonici greci. La colonna infatti misura almeno 10 volte il diametro all’imoscapo, il che rappresenta una proporzione quasi al confine con la gracilità. La qual cosa, infatti, fa scrivere a Vitruvio che «il terzo stile, definito corinzio, imita la bellezza della figura delle fanciulle, che per la loro tenera età hanno membra così sottili da prestarsi ad aggraziati effetti ornamentali»
Per queste ragioni tale ordine è stato il meno usato dai Greci, che lo considerarono spesso eccessivamente elaborato e, di conseguenza, inadatto alla costruzione di grandi e severi templi o di altre importanti opere pubbliche. L’ordine corinzio, comunque, avrà grandissimo sviluppo già in epoca ellenistica, come nel caso dell’Olympieion di Atene e del Tempio di Apollo a Dìdime. |
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