Visita al museo napoleonico
Pio VI fu fatto subito prigioniero e, il 20 febbraiovenne scortato dal Vaticano a Siena, dove rimase tre mesi, e quindi alla Certosa di Firenze, dove fu segregato nel convento. Nel marzo del 1799 venne deciso di trasferirlo nuovamente, in seguito alla dichiarazione di guerra della Francia contro la Toscana.
Si decise di portarlo a Bologna, credendola città anticlericale. Ma, quando i francesi lo esposero al popolo, Pio VI, invece di essere ingiuriato, venne acclamato. Fu allora decretata la sua carcerazione in Francia. Il Papa, ottantaduenne, venne internato prima a Grenoble, poi il 19 luglio, fu rinchiuso nella fortezza di Valence, capoluogo della Drôme. Logorato dai patimenti fisici e morali Pio VI si spense in prigione il 29 agosto dello stesso anno. Inoltre c’ era anche il ritratto di Giuseppe Bonaparte, ( Corte, 7 gennaio 1768- Firenze 28 luglio 1844) era il fratello maggiore di Napoleone Bonaparte, e fu da questi nominato re di Napoli dal 1806 al 1808, quindi re di Spagna dal 1808 al 1813. Verso l’ angolo di una stanza c’ era una vetrina che rappresentava una scatola in legno donata dal re Giuseppe Bonaparte alla figlia Zenaide, nome che poi è stato inciso sulla placca di ottone sulla scatola. Il necessario di Zenaide che reca bolli di garanzie francesi in uso tra il 1809-1819 è composto da vari pezzi di argento dorato, servizio da cucito e rappresenta una tipologia molto diffusa, che poteva comprendere suppellettili da te o caffè. In un altra stanza si poteva notare la libreria dell regina Carolina che raccoglie volumino provenienti dalla biblioteca appartenente a Carolina, con gli ex regime di Napoleone dopo il fallimento dell’ impresa tentata da Maurab e l’ allontanamento delle altre città nel 1815. Il nome scelto da Carolina sottolinea il legame mantenuto con Napoli di cui Liponia ne è l’ aganogramma. Poi abbiamo trovato una stanza dove c’ erano diverse tavole che raffiguravano alcune conquiste fatte dall’ impero francese.
- 1849 spedizione di Roma
- 25 aprile 1849 sbarco dell’ esercito francese a Civitavecchia
- 30 aprile 1849 arrivo a Maglianella
- in marcia verso Roma
- assalto alle mura Vaticane a porta Cavelleggeri
- ingresso a villa Santucci
- 3 giugno 1849 presa di Villa Pamphili
- battaglia a Villa Pamphili
- presa di Ponte Milvio
- 30 giugno 1849 presa dell’ 8° e 9° bastione
- Pio IX benedice l’ esercito francese.
Inoltre c’ era una stanza dedicata a Mazzini e a tutte le sue opere fondamentali insieme anche alla sua chitarra. La frase più bella che ha detto è :<< L’ arte non imita, interpeta>>.
Mazzini inoltre scrisse: Quel giovane ha ingegno più di quanti altri della famiglia; ha anche checchè. Egli dice in cntrario, ambizione e progetti in testa, ma non riescirà. Lettera alla madre Londra 18 luglio 1838.
Verso le ultime stanze si potevano notare degli abiti di cerimonia della principessa francese Letizia Bonaparte (Parigi, 20 dicembre 1866 – Moncalieri, 25 ottobre 1926). Dopo una lunga visita siamo giunti nell’ ultima stanza dove c’era un velocipede di ghisa, legno. Poi c’ erano diversi quadri, uno raffigurava Carlotta Bonaparte (Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, 13 maggio 1795 – Roma, 6 marzo 1865) in abito da contadino olio su tela 110-15; Monsignor Luciano Luigi Bonaparte (Thorngrove, 4 gennaio 1813 – Fano, 3 novembre 1891) è stato un linguista francese. Dedicò gran parte della sua vita allo studio della lingua basca e dei dialetti da essa derivati; Napoleone Carlo Bonaparte (Roma, 5 febbraio 1839 – Roma, 11 febbraio 1899) era pronipote di Napoleone Bonaparte; ed alcuni oggetti che appertenevano alla regina Matilde Bonabarte (Trieste, 27 maggio 1820 – Parigi, 2 gennaio 1904) ed alcuni suo album di autografi e disegni. Pensavo che il museo fosse più grande, invece per visitarlo ci abbiamo messo un’ ora. Infine siamo usciti e siamo andati a casa.
Michele.