[Storia] Sparta e Atene

BOZZA DA REVISIONARE (fonte: http://www.webappunti.com/appunti-superiori/storia/appunti-di-storia-su-sparta-e-atene.html)

Sparta e il Peloponneso

Sparta nacque in seguito al crollo della civiltà  micenea.
Alcune tribù doriche si insediarono in Laconia , fondando diversi insediamenti e unificandosi successivamente. Dunque, Sparta nacque per sinecismo, ovvero per l’unificazione di più villaggi.

Sparta cercò di estendere i propri domini non impegnandosi in spedizione coloniali come le altre polis, ma cercando nuove terre nelle aree circostanti; così fu, ad esempio, con la Messenia, impegnata ben due volte in una terribile guerra contro Sparta, conclusa entrambe le volte con la loro sconfitta.

Sparta visse sempre in stato di guerra.
All’età di 7 anni il bambino spartano veniva sottratto alla famiglia per essere affidato alle cure della polis. All’età di 30 anni entrava poi a far parte dell’esercito spartano, il gruppo degli uguali.
Gli “uguali” o “spartiati” erano gli unici cittadini di pieno diritto. Gli “iloti”, erano la classe più¹ povera, che aveva il compito di coltivare le terre degli “uguali”. Infine, la categoria intermedia era quella dei “perieci”.

Il Modello Oligarchico Spartano

Secondo gli antichi, la costituzione di Sparta era opera di Licurgo , un personaggio leggendario.
Una caratteristica della costituzione spartana era la presenza di 2 re, forse per garantire un maggiore equilibrio del potere.
Il consiglio degli anziani, o Gherusia, era composto da 30 membri scelti nelle famiglie più in vista, e aveva il compito di elaborare leggi e provvedimenti. L’assemblea, o Apella, doveva approvare o respingere le decisioni prese dal consiglio degli anziani.
Infine, i 5 Efori, avevano in mano l’amministrazione della città.

L’esercito spartano era, come già detto, costituito da un numero ristretto di persone. Per questo , gli “uguali” non erano più in grado di controllare uno stato di così grande estensione.
Così, si passò da una sottomissione diretta a una sorta di alleanza, chiamata “lega peloponesiaca”.
I membri della lega erano autonomi in politica interna, ma in caso di guerra dovevano sottomettersi alla guida spartana.
Sparta fu sempre una città  chiusa alle influenze culturali e sociali provenienti dall’esterno.

Atene: la Formazione della Polis

Atene nacque in seguito al crollo della civiltà micenea, quando l’Attica si frammentò in tanti piccole città, ognuna con un proprio governo. Anche Atene , come Sparta , nacque per sinecismo.
Ad Atene, si passò ben presto a un regime aristocratico. Qui le famiglie aristocratiche esercitavano il proprio potere a livello locale per non dover fronteggiare tra di loro.
I magistrati superiori erano i 9 arconti, ognuno dei quali aveva una funzione specifica e che restava in carica un anno. Scaduto il termine entrava a far parte di una assemblea chiamata Areopago.
L’arconte re presiedeva le cerimonie religiose; L’arconte polemarco comandava l’esercito; L’arconte eponimo dava il proprio nome all’anno; i sei arconti tesmoteti erano i guardiani della leggi.

Verso la fine del settimo secolo avanti Cristo anche Atene conobbe un periodo di crisi sociale e politica.
Mentre gli aristocratici si arricchivano, i piccoli contadini si indebitavano, e non potendo pagare i loro debiti cadevano in schiavitù.

Una guerra civile era sempre più vicina, quando un gruppo di nobili decise di affidare la situazione in mano a Solone. Egli divise i cittadini in quattro classi sociali: i pentacosiomedimni, i cavalieri, gli zeuciti e i teti; fissò regole più eque a favore di tutte le classi sociali; abolì la schiavitù per debiti.

La Tirannide

La crisi che Solone era stato in grado di fermare, non tardò a scoppiare dopo la sua morte. Si arrivò addirittura a non riuscire ad eleggere gli arconti (anarchia), e la popolazione si divise in tre fazioni: della costa, della pianura e della montagna.

L’Esperimento della Democrazia (la riforma di Clistene)

Clistene divise la popolazione in 10 tribù, a loro volta suddivise in altre tre unità territoriali, le Trittie: della pianura, della costa e della montagna (come prima di Pisistrato) .
Tutti i cittadini maschi, dopo aver compiuto il diciottesimo anno di età partecipavano all’assemblea, l’ecclesia.
Un’altra novità fu il sistema dell’ostracismo, ovvero ogni anno era possibile esiliare chi veniva ritenuto pericoloso per la polis; così i cittadini scrivevano il nome su un pezzo di coccio.
Dopo 10 anni l’uomo poteva di nuovo entrare a far parte della vita politica della polis.
Il consiglio (la bulé: uno degli organi principali della politica ateniese. Aveva il compito di organizzare l’ecclesia e di controllare il lavoro dei magistrati e dei nove arconti) era composto da 500 membri, 50 per ogni tribù. Questa stabiliva le questioni da sottoporre all’esame del popolo che poteva accettare, modificare o respingere queste decisioni.
Fu introdotto il sistema del sorteggio per permettere a ognuno, almeno una volta nella vita, di avere l’accesso alle cariche.
Gli incarichi che richiedevano conoscenze specifiche erano affidati agli strateghi.
Nonostante tutto, ancora non tutti i cittadini potevano entrare a far parte della vita politica e risiedere nell’assemblea della bulé: la riforma di Clistene è ancora in parte basata sul censo.

 

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