Equazioni di primo grado – Scuola media – teoria
LE IDENDITA’
Un’idendità è un’uguaglianza tra due espressioni numeriche o letterali verificata per qualunque valore attribuito alle lettere che vi compaiono.
Ad esempio la seguente uguaglianza è un’idendità:
Infatti sostituendo ad a e b un qualunque valore sia al 1° che al 2° membro l’idendità sarà sempre verificata.
LE EQUAZIONI
Un’equazione è un’uguaglianza contenente dei termini incogniti verificata solo per alcuni valori attribuiti alle incognite.
Ad esempio è un’equazione la seguente uguaglianza:
Se x=0 avremo 2·0 +3 = 7 l’uguaglianza non è verificata.
Se x=2 avremo 2·2 +3 = 7 l’uguaglianza è verificata.
In un’equazione:
– le espressioni a sinistra e a destra dell’uguale sono dette rispettivamente primo membro e secondo membro;
– le lettere nelle espressioni prendono il nome di incognite;
– i termini senza lettere si chiamano termini noti.
Risolvere un’equazione vuol dire trovare i valori che, sostituiti alle incognite, rendono vera l’uguaglianza. Questi valori si chiamano soluzioni o radici dell’equazione. Le soluzioni di un’equazione possono appartenere a un qualunque insieme numerico e ogni equazione può avere una, nessuna o più soluzioni.
PRIMO PRINCIPIO DI EQUIVALENZA
Addizionando o sottraendo a entrambi i membri di un’equazione uno stesso numero o una stessa espressione si ottiene un’equazione equivalente alla data.
Dal primo principio si ricavano due utili conseguenze:
Legge del trasporto:
In un’equazione un qualsiasi termine può essere trasportato da un membro all’altro cambiato di segno.
Legge dell’elisione:
se in entrambi i membri di un’equazione sono presenti due termini uguali, questi possono essere eliminati.
SECONDO PRINCIPIO DI EQUIVALENZA
Moltiplicando o dividendo entrambi i membri di un’equazione uno stesso numero o una stessa espressione diversi da 0, si ottiene un’equazione equivalente alla data.
Dal secondo principio si ricavano due utili conseguenze:
Cambiamento di segno:
Cambiando il segno a ciascun termine di un’equazione se ne ottiene un’altra equivalente.
Riduzione a forma intera:
Un’equazione a termini frazionari può essere trasformata in un’equazione equivalente a termini interi moltiplicando entrambi i membri per il m.c.m. di tutti i denominatori.
LA RISOLUZIONE DI UN’EQUAZIONE
Un’equazione di primo grado a una incognita si dice ridotta in forma normale se è formata solo da due termini: al primo membro il termine con l’incognita e al secondo membro il termine noto.
in simboli:
ax = b dove:
a coefficiente
x incognita
b termine noto
Visto che ogni equazione può essere ricondotta a una equivalente in forma normale, ci basta saper risolvere un’equazione in forma normale, cioè un’equazione del tipo ax = b.
Si possono avere tre casi:
Caso | Tipo | Soluzioni | Esempio |
---|---|---|---|
a≠0 e bϵR → ax=b | Determinata: l'equazione ha una sola soluzione. | x = b/a | |
a=0 e b≠0 → 0x=b | Impossibile: l'equazione non ha soluzioni perchè nessun numero moltiplicato per 0 da come risultato un numero diverso da 0. | L'insieme delle soluzioni è vuoto: S = Ø | |
a=0 e b=0 → 0x=0 | Indeterminata: l'equazione è soddisfatta da qualunque numero reale, perchè ogni numero moltiplicato per 0 da come risultato 0. | L'insieme delle soluzioni è l'insieme dei numeri reali: S = R |