La metopa con Athena, Eracle e Atlante |
Narra l’impresa della conquista dei pomi d’oro, dono di nozze di Gea (la Terra) a Hera, conservati all’estremo confine occidentale della terra in un giardino custodito dalle Espèridi, le mitiche figlie della Sera. Per compiere l’opera Eracle chiese aiuto ad Atlante, il gigante che regge sulle proprie spalle la volta celeste, il quale, felice di abbandonare anche per poco la sua faticosa incombenza, aiuta Eracle che nel frattempo regge il cielo al suo posto.Al centro della metopa Eracle [2], di profilo, con le braccia alzate per sorreggere la volta celeste poggiante su un cuscino piegato in due, è aiutato dalla sua protettrice Athena [1]. La dea, come un’apparizione arcaica, è posta frontalmente, con un braccio sollevato e piegato, nel gesto di aiuto, e con il volto di profilo.In tal modo l’azione di Eracle viene amplificata, così come si propagano i cerchi nell’acqua dopo avervi lanciato un sasso.Il gigante Atlante [3] non è perfettamente di profilo, come ci si aspetterebbe, data l’andatura diretta verso Eracle. Il suo corpo, invece, mostra un orientamento intermedio fra la posizione dell’eroe e quella della dea. Il suo passo è sicuro e svelto mentre, con le braccia piegate in gesto di offerta, mostra i pomi che ha rubato.All’equilibrio della composizione concorre anche la geometria. E’ facile verificare, ad esempio, come la metà inferiore della metopa sia organizzata secondo tre verticali (quelle delle figure erette dei tre personaggi, pur nella loro differente postura), mentre quella superiore sia più complessa, dal momento che, alla triplice verticalità, si aggiungono tre linee orizzontali. La prima è definita dalle mani di Athena ed Eracle con il palmo rivolto in alto nonché dal bordo superiore del cuscino piegato; la seconda corre lungo l’avambraccio della dea proseguendo lungo le spalle e il busto ell’eroe semidivino; la terza, infine, segue la direzione delle braccia tese di Atlante. In tal modo la metà superiore della metopa viene divisa in tre fasce orizzontali aventi la stessa dimensione. |
La metopa con Eracle in lotta con il toro di Minosse |
Le linee diagonali, invece, sono la chiave di lettura per la metopa raffigurante Eracle in lotta con il candido toro che Minosse, re di Creta, si era rifiutato di sacrificare al dio marino Poseidon. La divinità adirata aveva reso furioso il toro che, perciò, si era trasformato in un grave pericolo per gli isolani.I due unici protagonisti della scena, Eracle e il toro sono disposti – appunto – secondo le diagonali della metopa. In tal modo essi assumono dimensioni maggiori di quelle che avrebbero potuto avere se, per esempio, fossero stati raffigurati in posizione eretta. Tra l’altro, tale tipo di composizione contrapposta, con il toro che volge il muso all’indietro, esalta anche l’effetto di moto e di lotta.E’ comunque solo con Fidia, come vedremo in seguito, che tutti i problemi frontonali saranno definitivamente superati e l’organizzazione compositiva delle metope si indirizzerà verso soluzioni più complesse e armoniche. |