[Arte] La decorazione di frontoni e metope

IL PROBLEMA DELLA DECORAZIONE DEL FRONTONE

Domanda Risposta
Perché il frontone presenta maggiori problemi nella decorazione? Per la sua forma triangolare con altezza abbastanza limitata e gli angoli alla base molto acuti.
Quale soluzione fu adottata? Inizialmente si riducevano via via le dimensioni delle figure senza curarsi dei rapporti reciproci ne delle sproporzioni che si creavano. Gli artisti inoltre non pensavano all’omogeneità dell’intera storia ma erano abituati a progettare singoli episodi autosufficienti. Con il passare del tempo la decorazione frontale del timpano divenne sempre più complessa.
 01 Medusa
Frontone orientale del Tempio di Artemide a Corfù VII-VI secolo a.C. è una delle prime grandi costruzioni templari dell’età arcaica. La porzione centrale e occupata dalla raffigurazione della Medusa (funzione apotropaica cioè tenere lontani gli influssi malefici). Medusa è rappresentata in volo nella posizione di “corsa in ginocchio” affiancata dai due figli nati al momento della sua decapitazione da parte di Perseo; Crisaore, a destra e, quasi del tutto perduto, Pegaso, il cavallo alato, a sinistra. Due gigantesche pantere accovacciate affiancano Medusa e più all’esterno, due gruppi scultorei raffigurano episodi tratti dalla gigantomachia (lotta dei giganti contro gli dei) e dalla guerra di Troia. A destra Zeus colpisce con un fulmine un gigante inginocchiato a sinistra, il re di Troia Priamo, seduto sul trono, viene ucciso da un guerriero acheo.Se immaginassimo di mettere in piedi tutte le figure e di disporle l’una accanto all’altra vedremmo che quelle dei personaggi giacenti sarebbero gigantesche in confronto alle altre, ma che non sarebbero ancora nulla se rapportate alle mostruose pantere.
 02 Athena1
Frontone orientate dell’antico tempio di Athena sull’acropoli di Atene (ca 560-550 a.C.) Il frontone orientale rappresenta esseri semiumani e caudati (provvisti di coda) che si adattano ottimamente con i loro corpi ondulati a riempire in modo armonioso lo spazio triangolare a disposizione.A sinistra Eracle strangola Tritone (mostro marino per meta uomo e per meta pesce); a destra un essere mostruoso con tre torsi umani e con la coda di serpente assiste alla scena e, mentre i volti dei due busti più interni osservano la lotta mortale, quello del più esterno si volge verso l’eventuale spettatore. Anche in questo, come in molti altri casi, le sculture erano vivacemente colorate.
Frontoni del Tempio di Athena Aphaia nell’isola di Egina
 03 Aphaia
In questo frontone è possibile constatare un elevato salto di qualità sia formale sia di organizzazione degli spazi.lo spazio centrale di ambedue i frontoni (ornamentazioni scultoree conservate alla Gliptoteca di Monaco di Baviera), è occupato dall’apparizione, o teofania (dal greco theos, dio, e phainesthai, apparire) di Athena. La dea, rappresentata frontalmente e in posizione eretta, risulta anche di dimensioni maggiori rispetto a tutte le altre statue. Queste, per la prima volta, sono messe in relazione le une con le altre: quelle del lato destro con quelle del lato sinistro. In altre parole, via via che ci si allontana dal centro verso gli angoli alla base del triangolo, i personaggi si dispongono in differenti pose adattandosi alla forma del frontone. Essi, infatti, se li immaginiamo affiancati ed eretti vengono realizzati tutti della stessa altezza e, per la prima volta, narrano anche una storia. Le due distinte composizioni ricordano i combattimenti fra i guerrieri achei e quelli troiani e, in particolare, il ruolo avuto da Egina e dai suoi eroi nel Corso delle due spedizioni contro la citta di Troia: quella, mitica, guidata da Eracle e quella capeggiata da Agamennone. La divinità, però, non e ancora parte attiva all’interno della narrazione. Ciò costituirà, invece, la profonda innovazione del frontone occidentale del Tempio di Zeus a Olimpia.
Frontone occidentale del Tempio di Zeus a Olimpia
 04 Zeus
(ca 460 a.C.) Racconta le nozze del lapita Piritoo alle quali erano intervenuti anche i centauri che, in preda all’alcool, avevano tentato di rapire la sposa, Ippodamia, molestando le altre donne e gli adolescenti presenti. Per i Greci l’ospitalita (xeuia) è sacra: i centauri la violano con tracotanza (hybris), cioè con un’arroganza e una violenza da mostrare disprezzo per le leggi divine che regolano l’ordine del mondo. Spetta agli dei ristabilire l’armonia, pertanto Teseo e Piritoo – a destra e a sinistra di Apollo – in atto di combattere, eseguono l’ordine del dio, la cui centralità nella storia giustifica ancor più la collocazione della divinità al centro della composizione frontonale.Ecco perché la figura a tutto tondo di Apollo è tutt’altro che a presenza non partecipe. Il dio, infatti, interviene tra i belligeranti e, con gesto deciso, volge il capo di tre quarti e solleva il braccio destro decretando la vittoria dei Lapiti (simboleggiando la ragione, la civiltà, la giustizia, l’ordine e la pietà) sui non umani centauri (simboleggianti al contrario l’irrazionale, la barbarie, l’ingiustizia, il disordine e l’empietà).Il racconto – che traspone su un piano mitico la vittoria dei Greci sui Persiani (primo quarto del V secolo a.C.) – grazie alla continuità figurativa del gesto di Apollo (che collega e unisce la porzione di destra a quella di sinistra), si fa perciò estremamente scorrevole e le costrizioni imposte dalla forma del frontone passano in secondo piano.

 

IL PROBLEMA DELLA DECORAZIONE DELLE METOPE

Domanda Risposta
Perché anche le metope nel fregio dorico presentano problemi nella decorazione? A causa di:

  • esigue dimensioni rispetto a quelle del tempio;
  • loro posizione elevata;

esse imponevano che le scene, per essere chiaramente distinte dal basso o da lontano, avessero un numero molto limitato di personaggi alti quanto più possibile.

Quale soluzione fu adottata? Pure in questo caso solo in epoca classica si cercò di far si che i soggetti di tutte le metope fossero parte di un’unica storia o narrassero eventi fra loro omogenei e non fossero, invece, delle semplici rappresentazioni di fatti a sé stanti, come accadeva nei templi arcaici.La geometria, la simmetria e la frontalità dei personaggi erano i mezzi più semplici per organizzare le raffigurazioni metopali, soprattutto se in presenza di numerose figure.
Metopa dal Tempio Y di Selinunte05 Metopa Tempio Y Metopa con due divinità femminili dal Tempio Y di Selinunte (ca 550-530 a.c.) le dee [1], il carro e i due cavalli che lo trainano [2] sono perfettamente frontali. La simmetria rispetto all’asse centrale verticale suggerisce la rotazione verso due direzioni opposte delle teste dei cavalli, mentre due altri cavalli [3], raffigurati di profilo, sono disposti, rampanti, alle due estremità laterali della metopache, pertanto, riesce ad accogliere ben sei figure.
Metope del Tempio di Zeus a Olimpia E’ comunque nelle dodici metope all’esterno del pronao e dell’opistodomo del Tempio di Zeus a Olimpia (ca 460 a.C.) che possiamo riscontrare le maggiori novità.Lo scultore non ha cercato solo di sfruttare al massimo le dimensioni delle metope, ricorrendo a un numero esiguo di personaggi, per lo più in posizione eretta o disposti obliquamente, ma ha svolto anche un unico tema. In esse, infatti, sono rappresentate le dodici fatiche di Eracle, il mitico istitutore dei giochi olimpici in onore di Zeus, padre degli dei.Secondo la tradizione Eracle (che nella mitologia latina assumerà successivamente il nome di Ercole), per scontare la punizione per aver ucciso i propri figli e due nipoti quand’era in preda alla pazzia suscitatagli da Hera, fu condannato da un responso della sacerdotessa del santuario di Apollo a Delfi ad assoggettarsi ai voleri di Euristèo, re di Micene (o di Tirinto).Questi gli comandò, per l’appunto, di compiere dodici straordinarie imprese o fatiche.
La metopa con Athena, Eracle e Atlante06 Metopa Atlante Narra l’impresa della conquista dei pomi d’oro, dono di nozze di Gea (la Terra) a Hera, conservati all’estremo confine occidentale della terra in un giardino custodito dalle Espèridi, le mitiche figlie della Sera. Per compiere l’opera Eracle chiese aiuto ad Atlante, il gigante che regge sulle proprie spalle la volta celeste, il quale, felice di abbandonare anche per poco la sua faticosa incombenza, aiuta Eracle che nel frattempo regge il cielo al suo posto.Al centro della metopa Eracle [2], di profilo, con le braccia alzate per sorreggere la volta celeste poggiante su un cuscino piegato in due, è aiutato dalla sua protettrice Athena [1]. La dea, come un’apparizione arcaica, è posta frontalmente, con un braccio sollevato e piegato, nel gesto di aiuto, e con il volto di profilo.In tal modo l’azione di Eracle viene amplificata, così come si propagano i cerchi nell’acqua dopo avervi lanciato un sasso.Il gigante Atlante [3] non è perfettamente di profilo, come ci si aspetterebbe, data l’andatura diretta verso Eracle. Il suo corpo, invece, mostra un orientamento intermedio fra la posizione dell’eroe e quella della dea. Il suo passo è sicuro e svelto mentre, con le braccia piegate in gesto di offerta, mostra i pomi che ha rubato.All’equilibrio della composizione concorre anche la geometria. E’ facile verificare, ad esempio, come la metà inferiore della metopa sia organizzata secondo tre verticali (quelle delle figure erette dei tre personaggi, pur nella loro differente postura), mentre quella superiore sia più complessa, dal momento che, alla triplice verticalità, si aggiungono tre linee orizzontali. La prima è definita dalle mani di Athena ed Eracle con il palmo rivolto in alto nonché dal bordo superiore del cuscino piegato; la seconda corre lungo l’avambraccio della dea proseguendo lungo le spalle e il busto ell’eroe semidivino; la terza, infine, segue la direzione delle braccia tese di Atlante. In tal modo la metà superiore della metopa viene divisa in tre fasce orizzontali aventi la stessa dimensione.
La metopa con Eracle in lotta con il toro di Minosse07 Metopa toro Le linee diagonali, invece, sono la chiave di lettura per la metopa raffigurante Eracle in lotta con il candido toro che Minosse, re di Creta, si era rifiutato di sacrificare al dio marino Poseidon. La divinità adirata aveva reso furioso il toro che, perciò, si era trasformato in un grave pericolo per gli isolani.I due unici protagonisti della scena, Eracle e il toro sono disposti – appunto – secondo le diagonali della metopa. In tal modo essi assumono dimensioni maggiori di quelle che avrebbero potuto avere se, per esempio, fossero stati raffigurati in posizione eretta. Tra l’altro, tale tipo di composizione contrapposta, con il toro che volge il muso all’indietro, esalta anche l’effetto di moto e di lotta.E’ comunque solo con Fidia, come vedremo in seguito, che tutti i problemi frontonali saranno definitivamente superati e l’organizzazione compositiva delle metope si indirizzerà verso soluzioni più complesse e armoniche.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto !!